I 5 consigli che nessuno ti ha mai dato per ridurre il tuo impatto ambientale

È ormai chiaro che la riduzione di CO2 sia uno step fondamentale per aiutare il pianeta a combattere la crisi climatica. Piantare e curare gli alberi sono metodi indispensabili per rallentare un cambiamento già in atto e che sta già avendo effetti sulla vita di ognuno, però non sono gli unici.

Responsabilizzarsi verso l’ambiente è dovere di ogni cittadino del mondo e nonostante veniamo bombardati ogni giorno dallo slogan “save the planet”, la sensibilizzazione verso questo tema è molto spesso superficiale e ripetitiva.

Quindi, come possiamo ridurre nel nostro piccolo il nostro impatto ambientale?

Ecco un elenco di consigli che vengono raccomandati di rado:

  • acquista solo ciò che davvero ti serve. Prima di fare un acquisto poniti queste tre domande: mi serve davvero? Mi renderà felice? Quanto spesso lo userò? La vita di un oggetto viene spesso calcolata dal momento in cui viene acquistato, mentre in realtà bisognerebbe tenere conto di tutto il suo processo fin dal momento della produzione. Produrre un qualunque oggetto implica dei costi sia a livello di materiali che di energie, con tutte le relative emissioni.
  • riduci l’uso di prodotti usa e getta. Per lo stesso motivo sopracitato andrebbero evitati tutti i prodotti in plastica monouso, ma non solo. Contrariamente a ciò che si potrebbe pensare, la plastica non è tutta riciclabile e soprattutto non è riciclabile all’infinito. In un’epoca dominata dalla plastica è davvero difficile, se non impossibile, condurre una vita plastic-free quindi se ce ne è la possibilità sarebbe ideale creare meno rifiuti possibili. Esistono moltissime guide zero-waste che informano su come introdurre gli “swap” (ovvero le alternative zero-waste) e anche se si decidesse di adottarne solo qualcuna, non dimentichiamo che ogni piccola azione contribuisce ad una catena più grande;
  • riduci il consumo di carne e derivati animali. Abbiamo già detto che la vita di un prodotto si calcola dal principio della sua produzione. Contando che ogni giorno nel mondo vengono destinati all’industria alimentare oltre 200.000 animali, è giusto chiedersi a quanto ammonta il consumo di risorse per poterli mantenere e sfamare tutti, senza contare che per fare posto ai pascoli e coltivazioni di foraggio si continuano ad abbattere le foreste. Ridurre il consumo a 1-2 volte a settimana, come consigliato dalla dieta mediterranea, è già un grande contributo per l’ambiente;
  • consumare prodotti di stagione e/o a km zero. Il motivo è pressoché lo stesso, acquistare prodotti provenienti da altri paesi o continenti implica un elevato impatto ambientale dovuto al trasporto. Fortunatamente la nostra posizione geografica ci permette di avere accesso a moltissime varietà di frutta, verdura, legumi e cereali locali anche seguendo la loro stagionalità. Per chi predilige i prodotti biologici, l’impatto è ancora minore.
  • fai shopping responsabile. L’avvento del fast fashion ha permesso di produrre moltissimi capi a costi davvero irrisori. Se teniamo conto che nel prezzo di un capo non rientra solo la materia prima, ma anche trasporto, manodopera e lavorazione, è facile rendersi conto che seguendo una linea etica non è possibile pagare pochi euro per una maglietta. La slow fashion offre invece prodotti di qualità e più duraturi i quali prezzi rispecchiano il vero valore del prodotto a cui molti non sono più abituati.

Ci troviamo in una situazione mai vissuta prima dove ogni individuo deve essere conscio delle proprie possibilità e agire di conseguenza. Non ci è più permesso di curarci solo di ciò che concerne il nostro piccolo. Ricordiamoci sempre che se la Terra soffre, tutti noi soffriamo con lei.

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