In questo ultimo anno, le energie rinnovabili hanno coperto a malapena il 31% della domanda di elettricità italiana: questo dato potrebbe aumentare al 100% portando grandi benefici sia al clima che alle tasche dei cittadini.

L’Italia ambisce appunto ad avere un sistema elettrico completamente decarbonizzato entro il 2035, e potrebbe essere possibile seguendo uno studio commissionato dalle principali associazioni ambientaliste in Italia, ovvero: Greenpeace, Legambiente, WWF, Artelys ed ECCO.

La trasformazione in un sistema elettrico decarbonizzato richiederà un grande aumento della flessibilità; poiché, nelle fonti rinnovabili, non essendo programmabili, bisognerà investire in tecnologie che permettono l’accumulo energetico per gestire i picchi di domanda energetica.
Inoltre, è necessario abbandonare i combustibili fossili e dare stimolo all’utilizzo dell’idrogeno verde.

Per fare in modo che tutto ciò sia fattibile con il minor costo possibile, è fondamentale attuare alcune politiche:

–Conformità del Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (PNIEC), con gli obiettivi di decarbonizzazione e incremento delle energie rinnovabili e relativo monitoraggio.

–Interventi nella procedura di autorizzazione di impianti rinnovabili e delle infrastrutture qualificanti.

–Attuazione del nuovo dispacciamento elettrico comprensivo di tutte le fonti di flessibilità.

–Agevolazione nel diffondere contratti a lungo termine per la commercializzazione di energia di nuovi impianti rinnovabili.

–Autorizzazione dell’efficienza energetica e della demand response dei consumatori mediante prezzi dinamici e segnali di fatturazione coerenti, tra cui la rimozione dei sussidi per i combustibili fossili.

–Riqualificazione del sistema di incentivi ai gestori di rete, al fine di aumentare le risorse di flessibilità distribuite e dare potere ai distributori.

–Cancellazione degli investimenti nel sistema elettrico contraddittori alla decarbonizzazione.