In tutto il mondo, il 5 giugno è conosciuto come la giornata mondiale dell’ambiente, un evento internazionale che ci vuole far ricordare quanto sia fragile la Terra e di come tutti noi possiamo svolgere un ruolo fondamentale per salvaguardare l’ambiente. Ogni anno viene scelto un tema diverso da affrontare e quest’anno è dedicato all’inquinamento della plastica.
L’inquinamento da plastica nel mondo sta aumentando sempre di più; attualmente ne produciamo mille miliardi di chilogrammi all’ anno, un numero esorbitante se si considera che si tratta di un materiale leggero.
Il riciclaggio ha fatto ben poco per aiutare il problema dell’inquinamento, perché solo una piccola percentuale di plastica (circa il 10%) viene adeguatamente riciclata. Spesso viene gettata nelle discariche dov’è gestita in malo modo, danneggiando la salute umana, la biodiversità e inquinando l’ecosistema, portando a un cambiamento climatico.
L’aumento produttivo degli ultimi anni ha posto la necessità di un nuovo accordo per poter ridurre la produzione e l’uso della plastica, ma anche per gestire lo smaltimento.
Secondo il rapporto del Programma Ambientale delle Nazioni Unite (UNEP), l’inquinamento da plastica potrebbe ridursi del 80% entro il 2040, suggerendo, prima di tutto, di eliminare la plastica non necessaria e quella non facilmente riciclabile. Successivamente, si richiede ai produttori di cambiare il metodo di produzione, basandosi sul riciclo, riutilizzo e specificare la diversificazione della plastica.